P.Rungi. Vicini ai familiari per la morte del giovane studente liceale di Ricoli (To)

04062008(008).jpg“La morte dello studente del Liceo Charles Darwin di Rivoli (To) ci addolorata particolarmente, perché come operatori scolastici siamo vicino ai giovani nel loro e nostro lavoro quotidiano, sempre più a rischio di ogni genere, è quanto ha dichiarato il teologo morale campano, padre Antonio Rungi, docente di Filosofia e Scienze dell’educazione al Liceo Scientifico di Mondragone (Ce). “Il crollo del soffitto è il crollo simbolico di tutta la scuola italiana, sempre meno considerata e valorizzzata anche nelle sue strutture materiali. La scuola dovrebbe avere la massima attenzione e cura – afferma il teologo morale campano, padre Antonio Rungi,- e invece è costretta a fare i conti con i cedimenti anche delle stesse strutture murarie. Magari nel tempo si verificherà il perché anche di questa tragedia e forse qualche responsabilità, ma certamente il giovane studente morto non ritornerà in vita. Oggi anche le scuole uccidono come le fabbriche, le famiglie, la strada, l’alcool, la droga, il lavoro non svolto in situazioni di sicurezza. Se questo è vero al Nord come in questo caso, lo è doppiamente al Sud dell’Italia. La coscienza, infatti, che il Sud in questo campo sia in ritardo lo si evince anche dalle dichiarazioni della zia dello studente morto del Liceo di Rivoli. Questa cocienza l’abbiamo precisa dalle nostre parti da sempre, perché lavoriamo nelle scuole del Sud da oltre 30 anni. Molti edifici scolastici sono ospitati in civili abitazioni, si pagano  fitti a privati, sono edifici non nati per tale scopo e non sempre vengono adeguatamente controllati e curati anche nelle strutture murarie. Questo dramma che ha colpito la città di Rivoli e soprattutto le famiglie della vittima e dei feriti, tutti studenti del locale Liceo, lo viviamo anche noi da lontano. Nelle nostre scuole del Meridione siamo a rischio di ogni genere e solo qualche santo protettore finora ci ha salvati in tanti casi. Questa nuova tragedia sia un’occasione per una verificare seriamente la tenuta di tutte le scuole d’Italia, particolarmente quelle del Sud e quelle sistemate in civili abitazioni, a volte senza spazi adeguati, palestre, laboratori, strutture di ogni genere. Se si vuole giustamente una risposta qualitativamente migliore da parte degli studenti rendendo la scuola e lo studio più serio, altrettanto si faccia perché le scuole siano sicure al 100% e nessun  nuovo evento come quello di Torino possa capitare nelle scuole italiane di ogni ordine e grado. Come sacerdote e docente sono vicino alla famiglia dello studente morto sotto il crollo del soffitto, come pure alle famiglie dei feriti; prego per ciascuno di loro, ma faccio mie le preoccupazioni di quanti hanno davvero a cuore il bene della scuola e la sua funzionalità, affinché le strutture scolastiche vengano adeguate alle norme di sicurezza, vengano monitorate costantemente, durante l’anno e non solo all’inizio dell’anno, soprattutto gli stabili e a la la loro tenuta nel tempo, specie se ci sono stati eventi significativi naturali significativi come pioggia, vento, infiltrazioni ed altro del genere che possono rendere instabili le strutture esterne ed interne di una scuola o una civile abitazione adibita a tale scopo. Molte delle scuole sono fatiscenti o sono state costruite non secondo determinati criteri di sicurezza. Bisogna avere il coraggio di chiudere le scuole quando queste non sono sicure davvero, perché non vorremmo piangere altri morti bianche nel campo della scuola -ha concluso padre Rungi- come questa del giovane studente torinesi deceduto nella scuola da lui frequentata”. 
P.Rungi. Vicini ai familiari per la morte del giovane studente liceale di Ricoli (To)ultima modifica: 2008-11-22T16:56:16+01:00da pace2005
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