CAMBIARE METODO DI CONVOCAZIONE PER SUPPLENZE NELLE SCUOLE D’ITALIA

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Una doverosa riflessione sul sistema di convocazione per le supplenze nelle scuole.

di Antonio Rungi

Possibile che nessuno intervenga  a livello di governo per bloccare questa modalità di convocazione degli aspiranti a supplenze sia come docente che personale Ata nelle scuole Italiane?

Da quando è entrata in vigore la nuova piattaforma per reperire la disponibilità degli aspiranti ad una supplenza nella scuola, non c’è giorno che non arrivino ai candidati e-mail massive, nelle quali si dice testualmente: “Gentile aspirante, si sono resi disponibili presso il nostro istituto numeri tot di posti per contratto Covid o supplenza breve o temporanea – con le seguenti caratteristiche…”. Ogni istituzione scolastica stabilisce i suoi criteri per assegnare eventuale nomina. In realtà si acquisiscono a sistema solo le disponibilità di chi è interessato.

Deduco che se uno è già inserito nella graduatoria d’istituto per un determinato profilo ha tutto l’interesse di lavorare in quella istituzione. Allora che senso ha chiedere nuovamente una disponibilità se già è inserito nella graduatoria?

Possibile che costa tanto alle segreterie delle scuole alzare il telefono al mattino del giorno precedente e chiedere ai primi in graduatoria d’istituto se accettano o meno la supplenza?

Non riseco a capire questo meccanismo che si è innescato nella scuola per attingere informazioni di cui già si è in possesso.

Basta alzare il telefono e chiedere, oppure inviare poche e-mail per aver la disponibilità preventiva ad accettare quell’incarico. Invece si mandano fino a 1000 email al giorno per assegnare un solo posto di supplenza breve o di supplenza Covid fino al 30 dicembre 2021. In questo modo si illudono le persone e soprattutto si obbliga la gente a controllare in continuazione le proprie caselle postali elettroniche per poi dare l’assenso o meno alla delega, rispondendo sulla piattaforma del ministero.

La gente è stanca di questo modo di procedere perché non porta a nessun risultato se non quello di stressare le persone.

Se qualcuno riesce a spiegare ai tanti aspiranti docenti o del personale Ata perché si sta procedendo così e quale utilità c’è di inviare e-mail a ripetizione se ad occupare un posto di lavoro hanno diritto i primi in graduatoria?

Se rinunciano si procede con altre convocazioni mirate, senza illudere tante persone. Infatti nelle e-mail inviate dalle scuole viene espressamente detto: “Occorre tenere conto che questa potrebbe non essere l’unica mail inviata dalla scuola. Pertanto nel caso in cui le convocazioni massive inviate siano più di una, l’aspirante a cui la supplenza sarà assegnata sarà il primo che abbia accettato delle precedenti liste di convocati a partire dalla prima”.  Ed aggiungono: “Al fine di consentirle una valutazione di massima sulla possibilità di nomina, la informiamo che questa convocazione interessa i seguenti aspiranti…”.

E di seguito vengono indicati nome e cognome degli aspiranti, i quali vanno in apprensione e attendono per giornate intere che vengano contattati.

Contatto che non ci sarà mai se non per i primi in graduatoria. Un’assurdità che deve essere rettificata quanto prima. Anzi è già tardi per attuarla. Dipende dalle singole scuole procedere con maggiore accortezza. Purtroppo, come lo scorso anno, anche quest’anno si ripetono gli stessi errori. Infatti viene detto nella stessa email inviate dalle scuole che “una volta acquisite le risposte positive o negative degli aspiranti convocati, per tale o tal’altro giorno ed ora, la scuola assegnerà la supplenza al primo in graduatoria fra coloro che hanno accettato”.

E c’è bisogno di fare tutta questa storia e trafila per chiamare il primo in graduatoria? Tu scuola che hai la graduatoria definitiva d’Istituto, segui l’ordine di classificazione, chiamalo e basta e vedi se accetta. Convoca non più del doppio dei posti che vanno assegnati.

Ed aggiungono: “Trascorso tale termine chiunque non sia risultato destinatario della supplenza potrà considerarsi libero da ogni vincolo relativo alla presente accettazione”.

Ma se uno ha fatto domanda nella scuola è perché vuole lavorare, perché deve dare altra disponibilità se già c’è nella domanda di inserimento in graduatoria?

Sempre nelle email delle scuole si legge: “Una sua mancata risposta sarà interpretata, in base alla normativa vigente, come rinuncia”. Rinuncia a che se un candidato è inserito in graduatoria e non viene neppure contattato?

Ed un invito non chiaro: “La preghiamo di dare la propria disponibilità o motivare l’eventuale rifiuto utilizzando l’apposita funzione a cui può accedere dalla piattaforma tassativamente entro le ore….”. In caso di difficoltà ad usare tale modalità si deve inviare una risposta positiva o negativa alla scuola, mediante email. Un lavoro inutile e un sovraccarico del sistema informativo che non produce nulla in termini di efficienza, ma solo di stress ulteriore per tutti. Coraggio cambiate per non illudere tante persone che attendono con ansia il lavoro e che in questo modo non sono aiutate affatto.

CAMBIARE METODO DI CONVOCAZIONE PER SUPPLENZE NELLE SCUOLE D’ITALIAultima modifica: 2021-09-27T11:20:57+02:00da pace2005
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