Un anno sabbatico per la scuola italiana

Gelmini.jpgE’ urgente e necessario un anno sabbatico per la scuola italiana, dalle primarie all’università, in questo contesto di confusione e di strumentalizzazioni varie; un anno di riflessione e di ripensamento in modo da attuare una vera e definitiva riforma, con l’appoggio di tutte le forze politiche, di tutti i sindacati della scuola, dell’università e delle associazioni degli studenti”, è quanto ha dichiarato il teologo morale campano, padre Antonio Rungi, docente di filosofia e scienze dell’educazione nel Liceo Statale di Mondragone. “La non chiara riforma scolastica che il Ministro Mariastella Gelmini intende effettuare e che forse domani verrà approvata in Senato, che tante proteste ha suscitato in ogni parte d’Italia, richiede un momento di ripensamento e forse anche di maggiore coinvolgimento dei diretti interessati alla questione scolastica. A volte anche le intenzioni più nobili e sicuramente finalità ottime di un progetto non vengono comprese dalla gente comune; per cui ci vuole più tempo per far capire e maturare delle decisioni. Ad anno scolastico ormai avviato e trattandosi di riforme che riguarderanno il prossimo futuro, sarebbe più giusto, in questo momento, fare il punto della situazione con maggiore serenità e davanti ad un tavolo di confronto più allargato. Noi pensiamo che il Ministro della Pubblica Istruzione e dell’Università sia mossa da buone intenzioni e le motivazioni addotte per proporre alcuni fondamentali principi nella scuola, come il voto in condotta, il maestro prevalente, la riduzione dell’organico e degli sprechi, l’accorpamento delle istituzioni scolastiche, la riduzione dei dirigenti scolastici e del personale Ata, abbiano una loro validità per chi oggi sta al governo; ma il confronto con le parti potrebbe aiutare a portare maggiore luce -scrive il teologo Rungi in una Nota personale – su una scuola che evidenza tutti i segni di una crisi. L’approccio con il mondo della scuola è sempre difficile e assumere atteggiamenti di assoluta intransigenza su questi problemi non è il caso. D’altra parte -sottolinea il docente teologo- da anni stiamo assistendo a continui cambiamenti nella scuola a seconda di chi governa, rompendo una continuità con il passato o non tenendo in alcuna considerazione l’esperienza in questo settore. La scuola necessita di vera riforma – conclude padre Rungi – ma questa riforma deve partire dal di dentro e non può essere manovra di solo governo o parlamento. Le leggi una volta approvate possono essere abrogate mediante referendum o cambiando la politica del Paese, ma è un’assurdità pensare che ogni Legislatura debba mettere mano sempre sulla scuola, determinando un malcontento generale e non solo in questa circostanza, ma ormai da decenni. Questo è indice di una sofferenza e di una difficoltà oggettiva dalla quale non riesce ad uscire la scuola pubblica italiana, perché sulla scuola si fa molta politica partitica e poca politica in senso vero ed autentico del termine. Da qui la proposta di un anno sabbatico per la scuola italiana, che sia tempo di riflessione per tutti e di legiferazione per chi è al governo ed è all’opposizione in Parlamento.
Un anno sabbatico per la scuola italianaultima modifica: 2008-10-28T16:56:06+01:00da pace2005
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