Riforma scuola. Ineccepibile il comportamento del Presidente della Repubblica

2001949976.jpgA mio modesto avviso è stato ineccepibile il comportamento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in merito alla riforma Gelmini della Scuola, che è in discussione al Parlamento. Le tante e-mail che il Presidente ha ricevuto in questi giorni che lo invitavano a non firmare e divulgare la legge sulla scuola sono fuori luogo. E’ il Parlamento che fa le leggi e non il Presidente della Repubblica. Il problema è a monte. Se gli italiani hanno scelto questi governanti bisogna che essi facciano quello che pensano nel giusto di fare. Democraticamente ci sono altri strumenti perché una legge possa, una volta approvata e divulgata, essere abrogata, ed è il referendum. Ora è tempo di aspettare che cosa uscirà fuori dalla legge in discussione in Parlamento. Il ruolo dell’opposizione è fondamentale in questi casi, perchè si tratta di apportare anche il proprio contributo alla discussione. Le riforme non possono passare attraverso decreti leggi o disegni di leggi, ma attraverso un sano e leale dibattimento nelle aule parlamentari. Devo dire che anche io ho ricevuto sul mio telefonino il messaggio di inviare al Presidente della Repubblica l’e-mail di cui sopra. Non l’ho fatto per un semplice motivo: non possono essere messaggi ed e-mail a modificare le leggi o a non farle approvare, ma è importante far capire ai propri rappresentanti eletti democraticamente che certe decisioni, prima di essere assunte unilatermente dovrebbero essere mese in discussione. Ci saremmo aspetatti un sondaggio di opinione preventivo da parte del Ministero proprio tra i docenti, gli studenti e i genitori. Così ci aspettiamo che i sindacati ascoltino nelle sedi competenti il personale della scuola con assemblee nelle scuole. Lo sciopero ha un significato ed un valore se si sa veramente cosa vogliono studenti, docenti, famiglie e società in generale. Se questa riforma Gelmini proprio non va, come non andava quella di Fioroni, quella della Moratti e via dicendo, evidentemente da anni questa scuola è nel caos totale. Prima o poi da sinistra, destra, centro qualcuno deve pur provare a mettere ordine nella scuola italiana, che non è proprietà di un settore politico, ma è soprattutto la scuola di tutti i cittadini e dovrebbero essere i cittadini i primi ad essere chiamati in causa quando si tratta di riformare, non per una leglislatura, quando dura cinque anni, perché se si interrompe prima come tante volte è successo, e la scena pollitica cambia, come cambiano le maggioranze, si va incontro a nuove e continue precarietà nella scuola e in tutti gli altri settori. Quello che fa uno, non va bene all’altro. Non c’è continutà nell’azione legislativa e governativa nello Stato italiano. Cosicchè la scuola diventa precaria più degli stessi precari, che sono tantissimi che attendono un posto definitivo nella scuola e che vedono allontanarsi la prospettiva a  man a man mano che si va avanti. Diventa precaria anche per chi dopo 35 anni di servizio o 40 anni non sa che cosa gli toccherà a conclusione della carriera, ben sapendo che  gli stipendi degli insegnanti sono poveri rispetto ai colleghi di altre nazioni. Sì forse sul tempo si lavora meno che altrove, ma la qualità offerta è davvero eccellente, a volte mancano le strutture e le condizioni migliori perch la scuola progredisca e dia migliori risultati su tutto il territorio italiano. Quindi, la scuola da riformare non è solo quella del voto in condotta, del maestro unico alle elementari, ma quella delle cose più importanti che sembrano essere messe da parte volutamente da sempre. Se riforma ci deve essere ci sia, ma sia definitiva e dia un volto di serietà e qualità alla nostra scuola, perché merita rispetto per i docenti, i dirigenti, gli alunni che la frequentano e le famiglie che se ne fanno carico con tanti sacrifici economici e di ogni genere. Bene quindi il Presidente della Repubblica che nel suo ruolo di garante della Costituzione richiama continuamente ai propri doveri le persone e le istituzioni repubblicane coinvolte di volta in volta nelle questioni sollevate dai cittadini italiani, come nel caso delle migliaia di e-mail di questi giorni sul problema scuola. E’ il buon padre di una famiglia sterminata che pur volendo fare altre cose e decidere diversamente, in molti casi non può fare nulla, ma si deve attenere semplicemente alle sue funzioni. E Giorgio Napolitano in questi anni ha dato sempre testimonianza di essere dalla parte della gente e del popolo e quindi della Costituzione che è la legge fondamentale dello Stato italiano, alla quale tutti si devono ispirare chi governa e chi è governato.

Antonio Rungi

Riforma scuola. Ineccepibile il comportamento del Presidente della Repubblicaultima modifica: 2008-10-14T16:09:00+02:00da pace2005
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