Il litorale può risorgere

“Il litorale domizio può risorgere con un forte impegno educativo in famiglia, nella scuola e nell’associazionismo cattolico”, è quanto afferma il teologo campano, padre Antonio Rungi, in margine ai recenti fatti avvenuti sul litorale domizio con la strage degli extracomunitari a Castel Volturno e con la forte risposta dello Stato in queste ultime ore. “Bisogna partire dall’educazione alla fede ed ai valori cristiani della vita -ha detto padre Rungi- in quanto c’è un crollo verticale del rispetto della vita e della dignità della persona umana. Crollo dovuto alla perdita del rapporto tra fede, religiosità popolare, pratica religiosa e testimonianza di vita cristiana. In un territorio a prevalente fede cattolica, l’opera di educazione alla fede delle vecchie e nuove generazioni di cristiani non può esimersi dal fatto che bisogna inculcare fin da piccoli l’amore per la vita, il rispetto per gli altri, la difesa del territorio da qualsiasi minaccia, lottare contro ogni forma di ingiustizia, sopraffazione e violenza. Un ruolo importante in questo campo assume l’associazionismo cattolico, che può davvero fare molto, come d’altronde già fa, per indirizzare i giovani verso sistemi di pensiero e di vita pienamente rispondenti alla dignità della persona umana e dell’ambiente vitale. La presenza delle Forze dell’Ordine e il controllo più sistematico del territorio del litorale domiziano ha portato più fiducia nelle persone e nei cittadini che abitano lungo la fascia domiziana. Segno evidente -ha detto padre Rungi- che anche qui si avverte l’esigenza di sentire lo Stato presente e vicino alle persone oneste e sono la stragrande maggioranza. Ai bambini, ai ragazzi e ai giovani del litorale domiziano bisogna ridare speranza e fiducia che anche in questi luoghi segnati dalle guerre tra bande malavitose è possibile seminare il germe della legalità, della fraternità, della giustizia, della tolleranza e farlo crescere con il contributo di tutti, specialmente di quei giovani che hanno davvero a cuore la risurrezione del loro territorio. Ed è forte questa esigenza nei giovani e nelle persone oneste che vivono qui, tra tante emergenze e pericoli. Nessuno si tiri indietro – conclude padre Rungi- davanti a questa richiesta di aiuto, sostegno, incoraggiamento e soprattutto effettiva collaborazione con quanti vogliono il bene di questo territorio e indirettamente dell’Italia intera. Il nostro piccolo contributo lo stiamo dando a scuola e nelle realtà ecclesiali del territorio che tanto bene fanno e sperano di continuare a fare migliorando servizi, attivando progetti in sintonia con la Chiesa italiana e con le chiese locali, soprattutto se si tratta di valorizzare le varie risorse umane presenti sul litorale, a fin di bene, come possono essere e sono i nostri fratelli extracomunitari”.
Il litorale può risorgereultima modifica: 2008-10-01T12:01:49+02:00da pace2005
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